Più le settimane passano, e più vorrei saper rispondere in modo chiaro e univoco ai miei perchè. E qua tutto ti pone di fronte ad un perchè, ogni differenza e ogni osservazione a cui non ero abituata. Tutto ti impone di interrogarti. Ma più vado a fondo e più i fili li vedo fitti e intrecciati. E spesso provo a seguirne uno con il pensiero e mi rendo che o ho perso la strada o c’è qualche gatto che si morde la coda o che tutti siamo causa e conseguenza di qualcosa. Ed è complesso riuscire a lasciarsi vivere profondamente dalle differenze, farne parte per poterle comprendere, ma non abituarsi, non perdere la capacità di porsi domande, tenere la propria capacità critica sul confine sottile tra ragione e emozione. E’ vero, è difficile sapere come si avvita e si svita se non sai cos’è il senso orario perchè un orologio non ce l’hai mai avuto, ma nemmeno una maniglia, perchè le porte ne son sprovviste, nè tantomeno un rubinetto perchè l’acqua la pompi con pesante sforzo di schiena. Il nostro senso logico poi, non è mica l’unico possibile e soprattutto non è così innato. E la capacità deduttiva si impara, noi lo facciamo senza nemmeno accorgercene non ancora adolescenti in una scuola che bene o male pone delle basi. E’ difficile capire davvero cos’è l’AIDS se non sai cos’è il sistema immunitario, ma in una scuola con cento bambini a classe è un po’ complicato fare qualcosa di più che attività collettive che anche solo li tengano impegnati, si veda tagliare l’erba tutti insieme. Ma poi quanti bambini ci sono??!! Scrive un certo Emiliano Bos “al di là della solita diatriba, anticoncezionale sì, anticoncezionale no, sarebbe opportuno capire una volta per tutte che la questione demografica è l’effetto del sottosviluppo e non la causa. Quando all’inizio degli anni ’60 nello Stato di New York mancò la corrente per soli tre giorni, essendo molta gente costretta a stare in casa, si verificò quello che i sociologi del tempo definirono il ‘baby boom’ del secolo. I reparti di ostetricia, nove mesi dopo il fatidico black-out, furono invasi da un numero impressionante di mamme gravide”. Per la prima volta davvero in vita mia penso di aver capito l’importanza della Storia e l’importanza di ricordarla. La dote invece delle mucche, la famiglia che dà in moglie, la superstizione, il sesso e l’amore. I cambiamenti e i perchè. La nostra storia, o quella che oramai pensiamo come tale, non è poi così lontana.
E poi dice una poesia di Salvador Diaz Miròn: “Sappiatelo, sovrani e vassalli, eminenze e mendicanti, nessuno avrà diritto al superfluo, finché uno solo mancherà del necessario”. E questo è un buon motivo per continuare a pensare. Per agire.
2 commenti:
grazie Ramona... grazie per farci partecipe delle tue riflessioni e grazie per essere insieme a Matteo un campanello che suona e ci ricorda la situazione reale a cui siete quotidiamanente di fronte, quanti piccoli passi sono ancora da fare e come sia importante avvicinarsi per comprendersi meglio... grazie e buon lavoro
è bello vedere che qualcuno ha il potere di contrastare i famosi dogmi della fisica secondo cui "nulla si crea e nulla si distrugge" perchè.. ramo.. riesci a crearti l'energia di cui hai bisogno per stare li. lo si legge fra le righe. ed è molta molta molta di più di quella che necessitiamo qui, noi residenti del vecchio continente.
hai mai pensato di attaccarti ad un accumulatore? potresti far funzionare il pc in autonomia assoluta..
(..riflessione si, ma mai perdere il sorriso, ragazzi!)
buon lavoro!
MrG
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